martedì 24 novembre 2009

Ricordi

Doveva essere il 1977 e io ero al primo anno di liceo, quando uscì Novecento atto primo, di Bernardo Bertolucci. E non so se i fatti della nostra vita si svolgono come li ricordiamo o mutano in noi con il passare degli anni, ma la sensazione che mi porto dietro è che vedendo l'inizio di questo film qualcosa che era in me si è aperto. Da quel momento ho saputo di amare quei paesaggi. Gli argini dei fiumi rialzati, con i filari di alberi, le macchie regolari dei campi, le case basse e larghe della pianura padana. Una rivelazione, come incontrare qualcuno lungamente atteso eppure familiare.
Luoghi che non appartengono al mio passato, nessuno della mia famiglia, per quanto riesca a tornare indietro, viene da lì. E anche per la mia poca esperienza di quattordicenne quella grande distesa era limitata agli attraversamenti autostradali per andare in vacanza con i miei sulle alpi. E allora perché? Non so. Ma so citare Ossessione, Paisà, Il mulino del Po, L'albero degli zoccoli, Novecento, appunto. La mia pianura padana è frutto dell'amore per il cinema, e lo so che quel luogo non esiste, ma voglio andarlo a cercare.

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